Dietro la semplicità, spesso, si nascondono molte insidie. E lo sa bene chi vuole cucinare un piatto di spaghetti alle vongole, una preparazione all’apparenza semplicissima per via dei pochi ingredienti utilizzati, eppure non altrettanto scontata. Forse proprio per queste caratteristiche, sono diventati con gli anni così popolari e diffusi in quasi tutte le località costiere italiane diventando un simbolo dell’estate. Lo diciamo subito: ricostruire la storia degli spaghetti alle vongole in Italia, con i suoi 7500 km. di coste è un’impresa titanica se non impossibile. Come tantissime altre ricette della tradizione, LA STORIA SI PERDE NEI SECOLI, spesso trasformandosi in leggenda e le fonti ufficiali sono scarse e fumose.
Parliamo degli spaghetti, l’ingrediente principe di questo piatto. Pasta secca introdotta in Sicilia nel XII secolo dagli arabi. Però è solo a partire dal Seicento che il consumo di pasta, grazie al miglioramento delle strumentazioni tecniche, aumenta e si diffonde nel nostro Paese, soprattutto nella zona del napoletano. Quindi, è probabile che gli spaghetti alle vongole siano stati “inventati” durante o dopo questo secolo.
Per quanto riguarda l’altro ingrediente: le vongole, così come le cozze, sappiamo che sono un alimento conosciuto da secoli, già nel periodo greco-romano. Stando ad alcune fonti storiche, si riscontra il consumo di pesci e molluschi nella rappresentazione di diversi piatti di mare. Chi sia stato il primo che ha pensato di unire questi molluschi ad un piatto di pasta è difficile stabilirlo.
Fatte queste premesse, quando e dove nasce questa preparazione. La Campania e soprattutto Napoli era una zona particolarmente ricca di pastifici. A questa regione insieme alla Sicilia e anche a Genova, grazie agli intensi traffici Marini, si deve la diffusione della pasta secca in Italia; in particolare sembrerebbe proprio la Campania ad aver dato i natali agli SPAGHETTI ALLE VONGOLE.
Tradizione napoletana vuole, infatti, che il 24 dicembre, in occasione della cena della Vigilia di Natale, si gusti ancora oggi un menù rigorosamente di pesce, dove la prima portata sarebbe costituita proprio da spaghetti alle vongole. Sempre la tradizione tramanda che questa usanza abbia origini antiche e che il PRIMO PIATTO DI SPAGHETTI ALLE VONGOLE sarebbe stato servito alla Vigilia di Natale del 1762 alla corte di Ferdinando IV di Borbone, monarca del Regno di Napoli. Insomma un piatto all’apparenza molto semplice che però avrebbe natali “regali”.
Nel corso dei secoli si son fatte strada due varianti per gli spaghetti alle vongole e cioè: in bianco e “rossi”. Il vero piatto di spaghetti alle vongole dovrebbe essere in bianco, tra gli ingredienti solo pasta, vongole fresche e di primissima qualità, olio, aglio, poco peperoncino, prezzemolo post-mantecatura. Sul vino bianco per sfumare, ci sono discrepanze ma pare che in origine non fosse previsto.
Se proprio si vuole “macchiare” questa versione, dicono sia meglio farlo solo con qualche pomodorino datterino da schiacciare leggermente nell’olio per sporcare il sughetto, mentre sarebbe meglio evitare la passata di pomodoro che annullerebbe la sapidità delle vongole e renderebbe il piatto simile ad uno spaghetto allo scoglio.